Fotogallery Robinson

Sarà che sono cresciuto con le battute e le smorfie di Cliff. Sarà che la

I Robinson
I Robinson

signora Robinson è stata una delle prime donne di cui mi sono innamorato. Sarà per questo e per altri motivi che I Robinson sono ancora una delle serie tv che seguo volentieri, soprattutto ora che vengono proposti in loop sui nuovi canali del digitale terrestre. La sera, prima di andare a dormire, ne faccio vere abbuffate. Per questo ho preparato per LeiWeb la gallery ieri/oggi, di cui allego il link, in cui è possibile vedere come sono cambiati i protagonisti della serie. La gallery è uscita questa mattina anche su Corriere.it.

http://www.leiweb.it/celebrity/cinema-e-tv/2011/robinson-che-fine-hanno-fatto-30390620272.shtml?utm_source=Vaschetta_020512_Robinson&utm_medium=Vaschetta_corriere&utm_campaign=Vaschetta_020512_Celebrity

Fotogallery Dallas ieri e oggi

Le vicende degli Ewing, importante famiglia di petrolieri di Dallas, hanno

Alcuni dei protagonisti di Dallas
Alcuni dei protagonisti di Dallas

tenuto per anni mili0ni di persone incollate al televisore. J.R., il malvagio, Bobby il fratello buono, Sue Ellen, la tormentata moglie di J.R., e la dolce Pamela, la moglie di Bobby. Il serial “Dallas” è stato trasmesso per la prima volta in Italia nel 1981. La serie, che negli anni Ottanta ha raggiunto un successo planetario, tornerà a giugno sul network via cavo TNT. In questa gallery troverete i progatonisti delle prime serie, com’erano ieri e come sono oggi, e le immagini degli attori che interpreteranno il sequel.

La gallery:

http://www.leiweb.it/celebrity/cinema-e-tv/2011/dallas-ieri-oggi-30313862361.shtml?utm_source=Vaschetta_050412_Dallas_ierioggi&utm_medium=Vaschetta_corriere&utm_campaign=Vaschetta_050412_celebrity

I consigli del sommelier Luca Gardini

Luca Gardini è stato nominato nel 2010 miglior sommelier del mondo. Chi meglio di lui può consigliare il vino giusto per un’occasione particolare? Il 20 marzo è uscita anche l’“Enciclopedia del vino” (Dalai Editore), da lui redatta insieme a un pool di esperti. Di seguito troverete 10 consigli per non sbagliare un colpo nella scelta del vino in diverse occasioni: dalla cena romantica a quella di lavoro, da un aperitivo tra amici a un dopocena di fuoco.

http://www.leiweb.it/cucina/speciali/2012/vinitaly/vini-consigli-cene-importanti-30556798182.shtml

Non è la RAI ieri e oggi

Non è la RAIè stato il fenomeno di costume della tv degli anni Novanta.

Ambra Angiolini ai tempi di Non è la RAI
Ambra Angiolini ai tempi di Non è la RAI

Ideato da Gianni Boncompagni, il programma andò in onda dal 1991 al 1995, prima su Canale 5 e poi su Italia 1. Le protagoniste erano un nutrito gruppo di ragazze adolescenti che cantavano, ballavano e intrattenevano il pubblico con giochi telefonici. Ma che fine hanno fatto le ragazze di Boncompagni? Alcune sono sparite, altre sono diventate attrici affermate, altre si sono arrangiate entrando e uscendo dal mondo dello spettacolo. Ho costruito, per Leiweb, questa fotogallery che mostra le figure femminili più rilevanti di Non è la RAI, com’erano ieri e come sono oggi. Attualmente la gallery è anche tra le rubriche di Corriere.it.

http://www.leiweb.it/celebrity/cinema-e-tv/2012/non-la-rai-ieri-oggi-30527798936.shtml

Sanremo Story – I vincitori del Festival dal 1980 al 1999

Mancano pochi giorni all’inizio della 62esima edizione del

I Jalisse, vincitori a sorpresa dell'edizione del 1997

Festival di Sanremo (14-18 febbraio). Questo è il momento giusto per rinfrescare la memoria ricordando i cantanti e le canzoni che hanno trionfato nelle edizioni che vanno dal 1980 al 1999. Da Toto Cutugno, che vinse nel 1980 con Solo noi, ad Annalisa Minetti.

http://www.leiweb.it/celebrity/speciali/2012/festival-di-sanremo-62/festival-di-sanremo-vincitori-ieri-oggi-30478068297.shtml?utm_source=Vaschetta_080212_Sanremo&utm_medium=Vaschetta_corriere&utm_campaign=Vaschetta_080212_Celebrity

Prima di Simone Farina, c’era Ezio Vendrame

Il gesto di Simone Farina, giocatore del Gubbio che ha rifiutato 200 mila euro per condizionare una partita di Coppa Italia della sua squadra, è stato apprezzato da tutti gli sportivi. E non solo da loro. In un ambiente in cui ormai gli interessi economici vengono prima di qualsiasi prestazione atletica e tecnica, è raro trovare qualcuno che rinunci al denaro per mantenere intatta la proprietà dignità di uomo e di sportivo. Prima di lui l’ha fatto Ezio Vendrame, ex calciatore del Padova, del Lanerossi Vicenza, del Napoli e dell’Udinese. Ho raccontato brevemente la sua storia su Il Fatto Quotidiano.it.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/20/prima-simone-farina-cera-ezio-vendramerifiuto-combine-questione-donore/178965/

Che fine hanno fatto i protagonisti della trasmissione Drive in?

Chi è cresciuto con Drive In sicuramente apprezzerà questa fotogallery.

Ezio Greggio e l'Asta tosta"

Da D’Angelo che imitava la Carrà a Faletti nei panni del poliziotto Vito Catozzo. Dall'”Asta tosta” di Ezio Greggio al “sorprendente” cane Has Fidanken. E poi le curve della splendida Carmen Russo e il fascino della Del Santo. Vale la pena darci uno sguardo per smuovere ricordi e vivere qualche attimo di nostalgia per una televisione che purtroppo non c’è più.

http://www.leiweb.it/celebrity/cinema-e-tv/2011/drive-in-ieri-oggi-30411506767.shtml

Che fine hanno fatto i protagonisti di Happy Days?

Che fine hanno fatto i protagonisti di Happy Days? Dove sono stati in questi

I protagonisti di Happy Days

anni? Come sono diventati? Ho fatto una piccola ricerca e ho scoperto che Alfred ha aperto un ristorante e Maryon ha recitato in ruoli minori in diverse serie tv note al grande pubblico. E Sottiletta?

Date uno sguardo a questa gallery. Ne vale la pena.

http://www.leiweb.it/celebrity/cinema-e-tv/2011/happy-days-che-fine-hanno-fatto-30388704124.shtml

 

Renzo Arbore: a ritmo di swing per salvare il Teatro Valle

È instancabile il buon Renzo. Da circa vent’anni va in giro per il mondo con L’Orchestra Italiana. Cina, Messico, Stati Uniti, Italia. Non solo, a settantaquattro anni viaggia a una media di tre ore di musica a concerto.

Renzo Arbore

Dopo l’esibizione di Formia del 27 agosto, qualcuno pensava che si sarebbe preso un po’ di vacanza prima di ripartire con il tour il 15 settembre da Veroli. E invece no. Mercoledì 7 settembre, alle ore 21, Arbore salirà sul palco del Teatro Valle Occupato di Roma per un concerto gratuito. Questa volta non sarà accompagnato da L’Orchestra Italiana, ma da un gruppo nato a posta per questa esibizione con lo scopo di sostenere attori, registi e maestranze che da 73 giorni sono barricati nel famoso teatro della Capitale per scongiurarne la privatizzazione. “Sarà una festa allegra”, ha dichiarato Renzo, dove, senza prendersi sul serio, “je daremo giù” al ritmo di “swing””. Insieme a lui si saliranno sul palco anche Marisa Laurito, Max Paiella e il trio vocale “Lallo Sisters” formato dalle cantanti pugliesi Mavy Mingolla, Paola Pierri e Eleonora Pascarelli.

“Difendo il Valle e la sua storia”, ha continuato Renzo, “perché appena arrivato a Roma fu il primo teatro che conobbi. Ricordo di aver assistito a una superba opera di Luchino Visconti e da allora ho sempre seguito il suo cartellone fino all’opera “Il Dolore” di Mariangela Melato nella scorsa stagione. Il Teatro Valle è patrimonio della nostra città che deve rimanere una “voce” del teatro italiano, una voce libera, espressione della contemporaneità e dei suoi diversi linguaggi.

Il tennis maschile italiano non brilla. Concedetemi un po’ di nostalgia per Gaudenzi, Canè e Nargiso.

Siccome siamo nella settimana degli Internazionali d’Italia e il tennis italiano maschile stenta a decollare, mi è venuta un po’ di nostalgia per Canè, Gaudenzi, Camporese, Nargiso. Giocatori che hanno segnato la mia adolescenza di appassionato di tennis con alcune piccole imprese agonistiche (mai equiparabili a quelle di Panatta), ma che mi hanno ugualmente emozionato. Un esempio? La vittoria di Paolo Canè su Mats Wilander, a Cagliari, in occasione dei quarti di finale di Coppa Davis. Oppure le imprese di Andrea Gaudenzi, sempre in Coppa Davis, che fruttarono all’Italia una fantastica finale contro la Svezia, con tanto di drammatica rottura di un tendine del braccio del giocatore di Faenza, costretto a ritirarsi sul 6-5 al 5° set. Eccetera, eccetera, eccetera. Beh, in questa serata intrisa di nostalgia, ho fatto una piccola ricerca per capire che fine avessero fatto i tennisti italiani protagonisti della mia adolescenza. Soprattutto perché molti di loro non li sento più nominare da tempo.

Cominciamo da Andrea Gaudenzi,uno dei migliori tennisti italiani da Panatta in poi, arrivato ad occupare il diciottesimo posto della classifica

Andrea Gaudenzi

ATP. Dopo svariati interventi chirurgici, nel 2003, a soli trent’anni ha deciso di ritirarsi. Gaudenzi, però, mentre saliva e scendeva dagli aerei per raggiungere le città in cui si svolgevano i tornei del circuito, aveva pensato bene di continuare a studiare e così conseguì la laurea in giurisprudenza. Una volta appesa la racchetta al chiodo, ha frequentato un Master e poi ha cominciato a lavorare per diverse società di management. Attualmente è Sport Marketing Manager della BWIN. Vive a Montecarlo e ha messo su una bella famiglia con sua moglie Giorgia (hanno due bambini e un terzo in arrivo).

Poi c’è il buon Diego Nargiso, il mancino napoletano che ci fece sognare

Diego Nargiso

in più di qualche incontro di doppio di Coppa Davis. Diego è l’unico italiano che è riuscito a trionfare, nel lontano 1987, al torneo juniores di Wimbledon. Attualmente vive e lavora a Montecarlo e gestisce una società che si occupa di vendita e affitto di ville di lusso.

Poi c’è il “piccolo” giocatore veneto, Renzo Furlan, (piccolo perché è appena 1,73 di altezza, poco per un tennista, e a suo tempo qualcuno lo

Renzo Furlan

definì il Chang italiano) arrivato ad occupare la diciannovesima posizione del ranking mondiale. Renzo attualmente lavora per la FIT (Federazione Italiana Tennis) ed è uno dei fautori dei successi di Francesca Schiavone, vincitrice dell’edizione 2010 del Roland Garros. E dall’inizio del 2011 sta seguendo anche Simone Bolelli, giocatore su cui abbiamo riposto parecchie speranze.

E poi c’è l’immenso Paolo Canè, genio e sregolatezza del nostro tennis, arrivato a occupare il ventiseiesimo posto del ranking ATP. Ribattezzato

Paolo Canè

“turbo rovescio” da Giampiero Galeazzi (mi pare durante l’incontro di Davis contro Boris Becker), Canè è sempre stato un grande campione, ma con un carattere difficile. Ricordo bene quando in un’edizione del torneo di Firenze decapitò i fiori a bordo campo con la sua racchetta, in preda ad un attacco d’ira. E ricordo anche quando nel 1993 batté l’australiano Woodford (quando in molti, compreso l’allora presidente della FIT, già lo definivano un ex-giocatore) e per scaricare la tensione, tra un punto e l’altro, insultava i tifosi della squadra avversaria. Questo era Canè. Oggi, dopo la giocosa partecipazione al reality “La talpa”, si dedica a tempo pieno ad allenare, in un club privato, un gruppo di giovani promesse.

Questi sono solo quattro dei tanti tennisti italiani che abbiamo visto calcare i nostri campi negli ultimi venticinque anni. Ma ce ne sarebbero anche altri: Caratti, Pescosolido, Camporese, ecc. ecc. Beh, a parte Furlan, quasi tutti hanno cambiato mestiere. Alcuni, invece, hanno scelto, perché ignorati dalla Federazione o per divergenze di vedute, di non lavorare con la FIT.

In questo momento buio del tennis maschile italiano, non credete che ci sia bisogno anche e soprattutto della loro esperienza?

Intanto, mentre riflettete, guardatevi uno sprazzo di Canè-Wilander. Anima, cuore e talento.