Fed Cup, Italia ai play-off: Deborah Chiesa, una luce in fondo al tunnel

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Il Capitano Tathiana Garbin con le Azzurre

Se fino a un paio di settimane fa le prospettive del tennis italiano femminile erano nerissime, da questo week-end si comincia a intravedere una luce in fondo al tunnel. Sì perché, in quella che è la serie B della Fed Cup, a sorpresa le nostre ragazze hanno superato la più quotata Spagna sulla terra rossa indoor di Chieti, guadagnandosi così l’opportunità di giocare i play-off di aprile per tornare nella seria A del tennis mondiale. La sfida con le iberiche, terminata 3 a 2 per le ragazze di Tathiana Garbin, ha restituito qualche certezza al tennis italiano femminile: la prima si chiama Sara Errani (n. 141).

Tennis Apia International tournament in Sydney
Sara Errani

Grinta Sarita. La tennista bolognese, dopo aver affrontato un 2017 da dimenticare, in cui è sprofondata oltre la centesima posizione del ranking mondiale a causa di prestazioni pessime e della discussa squalifica per doping, è tornata a brillare come non faceva da tempo. Sabato si è imposta con un autoritario 6-1, 6-1 contro Lara Arrubarrena Vecino (n. 82 del mondo), riportando in parità l’Italia dopo la sconfitta della giovane Jasmine Paolini (n. 161) contro la più quotata Carla Suàrez Navarro (n. 29). Poi la domenica, nell’incontro di apertura tra le due numero 1, Sarita ha confermato che quella del giorno prima non era stata una casualità e di avere ancora l’energia e le motivazioni per competere da protagonista. Con la Suàrez Navarro si è imposta infatti in tre durissimi set con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-3, comandando il gioco in alcuni momenti, soccombendo in altri, ma trovando sempre la forza di reagire e di riprendere in mano le redini del match. Sembrava di rivedere la Sara tenace e grintosa che nel 2012 era arrivata in finale al Roland Garros. C’è tanto da lavorare per tornare agli antichi fasti, ma la strada è quella giusta. L’Italia del tennis ha ancora bisogno di lei.

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Deborah Chiesa

Deborah Chiesa. Il punto decisivo ce lo ha regalato la ventunenne Deborah Chiesa (n. 178), battendo Lara Arrubarrena Vecino con il punteggio di 6-4, 2-6, 7-6. Questa leonessa trentina, al debutto in Fed Cup, fino a ieri non aveva mai giocato un match così importante. Rovescio potente e incisivo, servizio robusto, un dritto che può ancora migliorare, la Chiesa ha affrontato la spagnola con coraggio da veterana, superando in maniera egregia le difficoltà del secondo set e dell’inizio del terzo. Anche quando l’Arrubarrena non sbagliava più nulla, Deborah è rimasta aggrappata all’avversaria rimontando lo svantaggio e trascinandola al tie-break del terzo set, dove le ha annullato addirittura un match point. La sua grinta e il suo gioco hanno riacceso una luce in fondo al tunnel. Speriamo solo che questa luce non sia un fuoco di paglia.

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