“Rojo”, il canto di rivolta di Giorgio Canali

Confesso. Ho sbagliato. Credevo che dopo “Nostra signora della dinamite”,

Giorgio Canali

uscito appena due anni fa, Giorgio Canali sarebbe diventato buono e avrebbe scritto solo canzoni d’amore. E invece no. Nel prossimo album il musicista ferrarese parlerà di rivoluzione, influenzato dallo spirito e dai canti che caratterizzarono quella francese. Il 26 agosto “Rojo”, così si intitola il nuovo album di Canali e Rossofuoco, uscirà nei negozi di dischi con tutta la sua carica sovversiva. Intanto Giorgio ha voluto raccontare com’è nato questo lavoro, tra “panico da pagina bianca” e folgorazioni sulla via Versailles.  

“… dopo una bella dose di panico da pagina bianca – ha raccontato Canali – il mio cervello ha ricominciato a funzionare. Come era già successo per “Tutti contro tutti”, Rossofuoco aveva già fatto tutto ciò che c’era da fare per regalarmi il materiale musicale su cui stendere i miei deliri verbali che, da mesi, erano fermi solo a qualche bestemmia in qua e in là…”

Dopo un periodo di panico e confusione, Giorgio ha ricominciato a scagliare parole sul foglio. Nella testa, come sottofondo, canti di rivoluzione.

“… una mattina mi sono svegliato con la ‘carmagnole’ in testa – ha continuato – il canto dei sanculotti incazzati che si preparavano ad appendere la classe dirigente dell’epoca ai lampioni di Paris: “dansons la carmagnole et vive le son du canon”.  Folgorato sulla via di Versailles ho cominciato ad ascoltare “ça ira” e altri canti, di tutte le rivolte popolari, confusi in un unico calderone mentale senza geografia che ha cominciato a bollire con una parola chiave: rivoluzione. Ecco, poi è venuto il resto, parole che parlavano anche di me…”

Non resta che aspettare il 26 agosto.

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Litfiba a Sabaudia

Per chi non lo sapesse, sabato 23 luglio i Litfiba suoneranno all’Arena del Mare a Sabaudia. Per Piero e Ghigo sarà l’unica data italiana dell’estate.

Ghigo e Piero

Insieme a loro saliranno sul palco Pino Fidanza alla batteria, Daniele Bagni al basso e Federico Sagona alle tastiere.

Giorgio Canali rilancia la Psicolabel

Giorgio Canali

Il buon Canali non riesce proprio a star fermo. Così, tra il progetto musicale dedicato ai Joy Division e gli ultimi ritocchi al suo nuovo album, rilancia in questi giorni l’etichetta e casa di produzione Psicolabel, già attiva dai primi anni Ottanta fino alle soglie del nuovo millennio. La Psicolabel, fondata a suo tempo dallo stesso Canali, ha rappresentato una formula di autogestione della musica lontana dal mondo delle major, uno strumento a supporto del panorama alternativo della musica italiana. A riguardo Canali ha dichiarato: “Psicolabel, all’inizio degli anni ottanta, è stato un tentativo di etichetta autogestita. Sono molto affezionato al suono del marchio che evoca il mio approccio tutt’altro che razionale al lavoro creativo… Oggi possiamo dire che Psicolabel si evolve da atelier artigianale di produzione artistica a etichetta vera e propria, riscoprendo le sue ragioni originali: occuparsi di diffondere musica al limite… I famosi bambini difficili”. La prima uscita del nuovo corso di Psicolabel è prevista per il mese di giugno con l’album “Antipùri” dei Radiofiera.

Torna Chiara Canzian con “Il mio sangue”

Chiara Canzian è un’altra promessa del vivaio Pooh. Figlia di Red, il bassista

Chiara Canzian

dello storico gruppo, Chiara ha dimostrato di essere una cantautrice di talento. Nel 2009, infatti, l’abbiamo vista esordire sul palco del Festival di Sanremo e riscuotere un discreto successo, sia di pubblico che di critica, con l’album “Prova a dire il mio nome”. Poi tanti concerti in giro per l’Italia e la partecipazione ad “Amiche per l’Abruzzo”. In questi giorni, la giovane Canzian torna con un nuovo album di brani inediti, “Il Mio Sangue”, uscito martedì 5 aprile. Dodici canzoni, intense e cariche di energia, scritte interamente dalla cantautrice trevigiana e registrate tra Treviso, Milano e New York.

“Ne “Il mio sangue”, sono riuscita ad esprimere esattamente gli stati d’animo che ho vissuto negli ultimi due anni della mia vita – ha dichiarato Chiara – è un disco passionale, intimo e deciso che caratterizza una grande svolta per me, soprattutto a livello musicale, compositivo e vocale, grazie ad una grande ricerca fatta su cosa davvero avessi da dire. Il risultato è un disco pieno di energia, un disco che ad ogni ascolto mi fa vibrare e mi emoziona perché è una parte di me che svelo, con paura e timore ma anche grande orgoglio”.

In questi giorni è in rotazione su tutte le radio “E ti Sento”, il primo singolo estratto dall’album. Tra la primavera e l’estate, Chiara tornerà a esibirsi dal vivo sui palchi di tutta Italia.

La notizia anche  su:

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Roma e Milano attendono Ringo Starr

È stato definito “comprimario” per il suo ruolo marginale nei Beatles che gli fece guadagnare l’etichetta di uomo più fortunato degli anni Sessanta. È stato criticato per il suo stile batteristico monotono. È stato giudicato un po’ goffo rispetto a Lennon, McCartney e Harrison. Eppure Ringo Starr è

Ringo Starr

ancora in sella. E a luglio, dopo circa vent’anni, sarà di nuovo in Italia per due concerti che si terranno a Milano e a Roma.  L’ex Beatle si esibirà con una band d’eccezione composta da Richard Page alla voce e al basso, Rick Derringer alla chitarra, Wally Palmar alla chitarra, Gary Wright al piano, Gregg Bissonette alla batteria e Edgar Winter  nel ruolo di polistrumentista. Ringo Starr si esibirà a Milano domenica 3 luglio, mentre lunedì 4 luglio sarà a Roma all’Auditorium parco della Musica. Il baronetto di Liverpool regalerà al pubblico, con il suo solito sorriso sardonico, cinquant’anni di ricordi e di musica. Alla faccia di chi lo considerava un comprimario.

Oggi con L’Espresso l’intramontabile Plastic Ono Band

Oggi, insieme a L’Espresso, è uscito Plastic Ono Band, il primo album post-Beatles di John Lennon.

Mother, Working class hero, Love. Bastano questi tre pezzi a giustificarne l’acquisto.

Qualche curiosità? Nell’album, uscito nel 1970, Yoko Ono ha “suonato” il vento e Phil Spector, l’inventore del Wall of Sound, ha accompagnato con il pianoforte la voce di Lennon in Love. Alla batteria c’era Ringo Starr.

Il video di Love

“Rock & Servizi segreti” – Quando Zappa fu arrestato per aver composto le musiche di un film porno.

Intorno alla metà degli anni sessanta, il rock spaventò l’establishment politico degli Stati Uniti. I governanti cominciarono a temere la capacità

Copertina del libro di Mimmo Franzinelli

aggregativa della musica e cercarono di impedire in qualsiasi modo che questa divenisse un veicolo di contestazione del sistema. Così molti musicisti finirono sotto tiro e divennero sorvegliati speciali. A riguardo Mimmo Franzinelli ha svolto un attento lavoro d’indagine raccolto nel libro “Rock & Servizi segreti – Musicisti sotto tiro: Da Pete Seeger a Jimi Hendrix a Fabrizio De André” (Bollati Boringhieri, pp. 232, euro 16,00). Analizzando le migliaia di pagine di rapporti redatti dalla CIA e dall’FBI, resi pubblici dopo trent’anni, lo scrittore ha ricostruito le operazioni di spionaggio e le campagne di discredito svolte dall’intelligence americana a discapito di musicisti del calibro di John Lennon, Jimi Hendrix, Frank Zappa, Pete Seeger, Jim Morrison e molti altri. Questi grandi esponenti della scena musicale mondiale vennero sospettati di essere promotori di campagne destabilizzanti per l’ordine pubblico degli Stati Uniti. Nei loro confronti ci fu un’autentica persecuzione, promossa e orchestrata dal Presidente Nixon con la complicità del discusso capo dell’FBI, Edgard Lee Hoover. Proprio quest’ultimo ebbe il compito di ostacolare in tutti i modi l’attività degli artisti “scomodi”. Anche con metodi illeciti. Alcuni di loro furono tratti in arresto con le scuse più banali. Frank Zappa, per esempio, fu imprigionato per aver composto le musiche di un film porno. Nei confronti di altri musicisti vennero inventate alcune prove ad hoc per screditarli o per metterli contro i giovani dei movimenti. Altri vennero spiati in maniera ossessiva. Spesso il controllo diventava così pressante ed evidente da indurre alcuni di loro al suicidio. Come nel caso del musicista Phil Ochs che, dopo aver raggiunto livelli incontrollati di depressione e paranoia, si tolse la vita. Nel libro viene evidenziato, sempre grazie ai documenti raccolti, come alcuni artisti godessero del favore dell’FBI. Tra questi anche Elvis Presley che, nonostante fosse un consumatore abituale di droghe, pare ambisse a un ruolo di agente segreto. Per quanto riguarda il nostro paese, nonostante ancora non sia caduto il segreto istruttorio, Franzinelli è riuscito a venire in possesso di documenti, redatti dai servizi segreti, riguardanti l’attività di Fabrizio De Andrè. Ai tempi, il cantautore genovese fu addirittura sospettato di essere un finanziatore delle Brigate Rosse. “Un’immagine totalmente fantastica, quella tratteggiata dai rapporti segnaletici – scrive Franzinelli a proposito – frutto di ottusità e pregiudizi, oltre che di abissale incomprensione per una tra le più straordinarie voci del nostro tempo”.

Belpietro pubblica la “Letterina ai traditori” con tanto di lista, foto e indirizzi e-mail. Dov’è finita l’etica giornalistica? L’Ordine dei Giornalisti e la FNSI che dicono?

Belpietro pubblica sul suo giornale la lista di quelli che lui chiama i “traditori” di Berlusconi con tanto di foto e indirizzo e-mail. Invita i suoi lettori a tenere a mente quei volti se dovesse cadere il governo Berlusconi e a inviare messaggi  di protesta al loro indirizzo di posta elettronica.

Questa non è informazione. E’ un vergognoso gesto intimidatorio.

Perchè l’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana non intervengono per restituire ai cittadini italiani  una parvenza di INFORMAZIONE pulita e dignitosa?