Giappone – Italia 1-3

Alla fine è stato il week-end di Fabio Fognini. Sì perchè, nonostante non abbia giocato il suo miglior tennis, con gambe, testa e cuore ha trascinato l’Italia ai quarti di finale del World Group della Coppa Davis 2018, regalandole i tre punti necessari a battere il Giappone. Il tennista ligure è stato in campo per circa 12 ore in tre giorni, ha giocato 14 set, ha sofferto, è caduto, si è rialzato, ma alla fine ne è valsa la pena. Prima di tutto per confermarsi ancora leader indiscusso di questa squadra, che al momento non può prescindere da lui, dal suo bagaglio tecnico.
Dopo un venerdì terminato sull’uno pari, con la sofferta vittoria di Fabio contro Taro Daniel e la sconfitta di Seppi contro Sugita, il doppio del sabato è stato determinante per spostare l’inerzia della sfida a favore degli Azzurri. La coppia Bolelli-Fognini ha infatti giocato un match esemplare contro i nipponici Machlachan e Uchiyama. Simone Bolelli ha rispolverato il dritto dei vecchi tempi, un missile aria-aria da far spavento, mentre Fabio, nonostante un problema al tallone, ha messo a disposizione della squadra il suo vasto repertorio di colpi. Per i giapponesi non c’è stato scampo: sono usciti battuti in quattro combattutissimi set terminati 7-5, 6-7, 7-6, 7-5 in favore degli Azzurri.
E poi stamattina, mentre in Italia sorgeva il sole, Fabio ha chiuso la sfida con una nuova maratona di cinque set, battendo in 4 ore e 8 minuti il numero uno giapponese Sugita con il punteggio di 3-6, 6-1, 3-6, 7-6, 7-5. Oltre la stanchezza, oltre il tallone malandato, oltre un tappeto indoor su cui la palla schizzava più del solito, oltre quella testa che tante volte lo aveva tradito, oltre i passaggi a vuoto. Una vittoria di gambe e di cuore. Chissà che per lui non sia arrivato finalmente il momento di spiccare il volo. Meglio tardi che mai.