Sabato 11 marzo, nell’ambito della rassegna Parole da Ascoltare 2017, presenterò Mia Martini. Almeno tu nell’universo (Imprimatur) al Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma. Con me ci sarà la giornalista Lucia Brighenti. Per l’occasione gli allievi del Corso di Canto Popular del Conservatorio interpreteranno alcune delle più belle canzoni di Mimì rivisitate da Emilio Ghezzi. L’evento inizierà alle ore 17. Ingresso gratuito.
Categoria: Appuntamenti
A Trani musica e parole per Mia Martini
Il 5 marzo presenterò il mio libro “Mia Martini. Almeno tu nell’universo” (Imprimatur) al Teatro Mimesis di Trani. Non sarà una presentazione convenzionale: sul palco ci sarà il gruppo musicale Non sono Mimí…ma…, che proporrà il repertorio dell’artista, mentre io interverrò tra un brano e l’altro, raccontando un po’ della sua storia.
Roma Jazz fa 40
Sul nuovo numero di Note, in distribuzione da oggi, un mio articolo sui 40 anni del Roma Jazz Festival che contiene un paio di battute con il sassofonista Daniele Tittarelli, protagonista della serata del 21 novembre insieme alla Mario New Talents Orchestra, e con Mario Ciampà, direttore artistico della manifestazione.
Roma Jazz Festival, 40 anni suonati – Intervista a Enrico Rava
Il Roma Jazz Festival compie 40 anni e li festeggia dal 6 al 23 novembre
con un’edizione ricca di grandi nomi. Tra gli appuntamenti spicca il concerto del trio formato dal trombettista Enrico Rava, decano del jazz mondiale, il giovane pianista Giovanni Guidi, 31 anni, uno dei migliori della nuova generazione, e il mago dell’elettronica Matthew Herbert.
Sul numero di novembre del magazine La Freccia ho intervistato Enrico Rava, un pozzo infinito di esperienza e umiltà, che mi ha raccontato questo incontro tra mondi sonori distanti.
Il programma completo
6 novembre – Gioca Jazz
8 novembre – Joshua Redman, Brad Mehldau
9 novembre – Jacob Collier
11 novembre – Shye Ben Tzur, Jonny Greenwood & Rajasthan Express
12 novembre – Richard Galliano
13 novembre – John Scofield
13 novembre – Gioca Jazz
14 novembre – La musica provata di e con Erri De Luca
15 novembre – Enrico Rava, Giovanni Guidi, Matthew Herbert
18 novembre – Stanley Jordan e Billy Cobham
20 novembre – Aaron Diehl Trio
20 novembre – Gioca Jazz
21 novembre – Daniele Tittarelli / Mario New Talents Orchestra
22 novembre – Cécile McLorin Salvant feat Jacky Terrason
23 novembre – Omar Sosa & Yilian Cañizares
Premio Franco Califano, il 24 ottobre la finale. Antonello Mazzeo: “Spazio ai cantautori dimenticati dai talent”
Franco Califano è stato un precursore in tutto. Già nel 1995, con la canzone Che
fine hai fatto cantautore, si interrogava sul tramonto di questa figura artistica, sempre più rara e poco valorizzata. E pensare che al tempo ancora non c’erano i talent show musicali, che poi negli ultimi anni hanno definitivamente relegato ai margini il cantautorato italiano. Il Premio Franco Califano, Che fine hai fatto cantautore, nasce proprio con l’obiettivo di ridare spazio e dignità a questa categoria artistica. Il 24 ottobre sul palco del Teatro Olimpico di Roma, alle ore 21, si esibiranno i quattordici finalisti della kermesse che sono stati selezionati in questi mesi da una giuria specializzata. La serata, presentata da Claudio Lippi e Rita Forte, è promossa da Iso Media e dalla Trust Onlus Franco Califano, quest’ultima guidata da figure fondamentali nel percorso umano e artistico del Maestro: Antonello Mazzeo, Alberto Laurenti, direttore musicale dell’evento, l’avvocato Marco Mastracci e Donatella Diana. Ho parlato dell’iniziativa e dei progetti futuri della Trust Onlus con uno dei suoi fondatori, Antonello Mazzeo, memoria storica di Franco Califano, collaboratore e amico di una vita che ha condiviso con lui serate indimenticabili, concerti, case, cadute e rinascite.
Antonello, perché avete deciso di istituire questo premio?
Il primo disco inciso dal Maestro, che abbiamo in esposizione alla Casa Museo di Ardea, è del 1962. L’ultima produzione è di qualche anno fa e si intitola C’è bisogno d’amore. Fra questi due lavori intercorrono quasi 50 anni che Franco ha vissuto da protagonista della musica italiana. Più di 20 milioni di dischi venduti, tra i quali Tutto il resto è noia che, secondo la rivista Rolling Stone, è al 57° posto tra gli album più venduti. Ha poi scritto testi per i più grandi artisti della musica italiana. E tu, caro Salvatore, ne sai qualcosa, essendo il tuo libro più che esaustivo su questi argomenti. Ha partecipato come cantante a tre Festival di Sanremo, ne ha vinto uno come autore insieme a Peppino di Capri e ha ottenuto un Premio della critica con La nevicata del 56, scritta per Mia Martini. Che fine hai fatto cantautore è un riconoscimento a un grande artista e un invito rivolto a una categoria, quella dei cantautori, che non trova spazio negli attuali concorsi musicali, per lo più talent show che condizionano l’industria alla creatività.
Con quali criteri sono stati selezionati i finalisti?
Le iscrizioni, gratuite, sono state molte. La giuria composta da professionisti del settore, tutti legati umanamente e professionalmente al Maestro (i loro nomi sono sul sito www.chefinehaifattocantautore.it) ha selezionato 14 brani inediti tenendo conto delle tematiche compositive del “mondo Califano”: l’amore, l’amicizia, il rapporto con la città, sentimenti ricorrenti nella produzione di Franco. I riconoscimenti saranno due: il Premio Califano e il Premio Roma Nuda per la composizione dialettale.
È nato da poco il nuovo sito internet della Trust Onlus e la Casa Museo del Maestro è ormai un punto di riferimento per tutti i fan. Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Puntiamo sulla cadenza annuale del Premio, che vorremmo veder diventare un’istituzione nel panorama musicale italiano. Abbiamo anche in cantiere progetti legati allo sviluppo della Casa Museo che puntiamo di rendere, oltre a un luogo di memoria, anche un centro di produzione e di servizi, sia musicali che culturali. Le due date che per noi sono diventate appuntamenti irrinunciabili sono il 14 Settembre e il 30 Marzo, per ovvi motivi.
La vita del Maestro è stata così intensa che meriterebbe di essere raccontata in un film lungo e dettagliato. Avete mai pensato a questa possibilità?
È un pensiero fisso della Onlus. Sappiamo però che raccontare la vita di Franco richiederebbe un impegno produttivo che non è nelle nostre possibilità. Ci vorrebbe Sergio Leone! Comunque potremmo costituire sicuramente un valido supporto nella ricostruzione della vita personale e artistica del Maestro.
Sul conto del Maestro sono state dette tante inesattezze, spesso alimentate da luoghi comuni e invidie. Tu che sei l’amico di una vita e hai condiviso con lui momenti indimenticabili, come lo descriveresti alle nuove generazioni?
Un uomo per bene!
Questa intervista è uscita anche sul sito di Radio Web Italia: http://bit.ly/2ejMyCR
Roma, il fotografo Fabio Moscatelli presenta il volume ‘The last exit’
Un padre e un figlio. Una staffetta ideale tra passato e futuro. Un legame indissolubile che il tempo non può
sciogliere. Un’eredità che non si disperde, tramandata di generazione in generazione. É il tema centrale di The last exit, il nuovo lavoro del fotografo romano Fabio Moscatelli. Un volume a tiratura limitata che nasce per raccontare la figura di suo padre, scomparso il 18 settembre di venti anni fa, ironia della sorte, proprio il giorno in cui era nato. Moscatelli compie un viaggio nella memoria e nei ricordi con l’intento di seguire le tracce lasciate dall’uomo e mostrarle a sua figlia, che non ha potuto conoscere il nonno.
Il volume, stampato in 49 copie costruite e rilegate a mano da L’atelier delle piccole virtù, verrà presentato a Roma, domenica 18 settembre alle 18.30, nei locali del Loomen Studio, spazio creativo attivo da qualche mese nella Capitale. Quella di Moscatelli sarà una mostra-presentazione che permetterà allo spettatore di essere protagonista del racconto, scegliendo il proprio percorso all’interno dello spazio espositivo alla scoperta del protagonista del volume. Immagini inedite, parole, musica, proiezioni e cimeli porteranno alla luce il lascito umano di un padre, un’eredità che viene raccolta dalle generazioni future.
L’evento non avrà una connotazione commemorativa. Sarà invece un’occasione per festeggiare e riscoprire un uomo, una figura determinante per la crescita di un figlio come solo un padre può essere. “Il ciclo di vita di una farfalla varia tra i 15 e i 30 giorni, tempo che impiega per nutrirsi e crescere – dice Fabio Moscatelli – il tempo che io ho passato con mio padre è perfettamente paragonabile a questo ciclo, in cui io ho imparato da lui a vivere e a stare al mondo, nutrendomi del nostro speciale rapporto. Ma questo tempo, a cui guardo oggi dopo 20 anni che te ne sei andato, mi sembra breve proprio come il battito di ali di una farfalla. Ed oggi, da padre sta a me trasmettere tutto questo alla mia piccola crisalide che sta schiudendo appena le sue piccole ma già splendide ali. È solo questione di tempo”.
Questo articolo è uscito anche sul sito di Radio Web Italia: http://bit.ly/2cc86Vb
Nothing is real – Quando i Beatles incontrarono l’Oriente
Nel 1968 i Beatles sentirono il richiamo del misticismo orientale e partirono per l’India. Il viaggio ebbe risonanza internazionale e contribuì ad aprire la strada all’incontro tra la cultura popolare occidentale e quella orientale.
Quel frangente viene raccontato dalla mostra Nothing is real – Quando i Beatles incontrarono l’Oriente, che rimarrà al Museo d’Arte Orientale di Torino fino al 2 ottobre. Ne ho parlato sul numero di agosto del magazine La Freccia.
Sperlonga, il 29 luglio presentazione di “Pino Daniele. Una storia di blues, libertà e sentimento”
Il 29 luglio presenterò “Pino Daniele. Una storia di blues, libertà e
sentimento” (Imprimatur) a Sperlonga, nella splendida location di Torre Truglia.
Parlerò del libro insieme al giornalista Antonio Di Trento. La Quizas Acoustic Band, invece, si occuperà degli intermezzi musicali, proponendo brani del repertorio di Pino.
La serata inizierà alle 21.30.
Ingresso gratuito, ovviamente.
Capodanno 2016 in piazza con Caparezza, Negramaro, Capossela, De Gregori, Subsonica, Elio, Arbore

proposta ampissima che andrà dal pop al jazz, dal rock alla musica popolare. Da Milano a Ragusa, passando per la Sardegna
Vi propongo un mio articolo-guida, uscito ieri su Il Fatto Quotidiano (web), che illustra i principali appuntamenti musicali nelle piazze italiane.
In Blu Radio: puntata di C’è sempre una canzone dedicata a Pino Daniele
Mercoledì 2 dicembre sarò ospite della trasmissione radiofonica C’é
sempre una canzone, condotta da Paola De Simone su In Blu Radio, che quel giorno sarà interamente dedicata all’immenso Pino Daniele.
Parlerò dell’unicità e della libertà di questo artista inesauribile, sempre pronto a fare un passo in avanti nella ricerca musicale, caratteristiche che ho descritto nel libro Pino Daniele. Una storia di blues, libertà e sentimento (Imprimatur), uscito il 1° ottobre. Interverrà anche il grande James Senese, sassofonista che con Pino ha condiviso successi artistici e una lunga amicizia. Il programma andrà in onda alle 21. Sintonizzatevi, se potete…
In Blu trasmette in FM nella città di Roma, ma anche via satellite e su web.

