Con Love vincono Thegiornalisti, Paradiso e il pop italiano

Thegiornalisti-LOVE-cover-altaQuando il discorso va sui Thegiornalisti si finisce sempre a parlare di Tommaso Paradiso, cantante e  mente della band. Paradiso sì, Paradiso no, Paradiso forse, Paradiso ma…. Da una prima indagine antropologica ho potuto appurare che esistono tre fazioni: quella formata da alcuni colleghi di Paradiso, che non lo sopportano e approfittano di ogni occasione per lanciargli qualche frecciatina, quella di alcuni critici musicali, che sparano a zero sul suo lavoro senza nemmeno provare ad abbozzare una critica degna di questo nome, e infine quella del pubblico, che si divide tra fan (la più numerosa) e non-fan o ex-fan (che spesso si trasformano in hater).

Tutto questo astio nei confronti di Paradiso me lo ha reso umanamente molto simpatico, soprattutto per la sua capacità di incassare tanti attacchi senza mai reagire platealmente. Mentre scrivo lo immagino seduto davanti al computer con le dita nel naso mentre legge sereno qualche recensione che lo ‘condanna’ o la dichiarazione del collega che prova a scalfire la sua tranquillità, e se ne frega. Sì perché Tommaso e i suoi compagni continuano a vincere su tutta la linea, a dispetto dei detrattori: incidono brani che piacciono a un pubblico eterogeneo perché raccontano storie comuni, che potrebbero appartenere a chiunque, vendono la loro musica e dal vivo fanno il pieno di gente. Mi pare che questo possa già bastare per far di loro dei vincenti del pop italiano, al di là dei gusti personali.

IslBG
Thegiornalisti (Foto di Caterina Amoretti)

Dal 21 settembre è arrivato anche Love, il nuovo disco di Thegiornalisti, ulteriore testimonianza che in Italia si scrive ancora del buon pop, senza pretese pedagogiche né ambizioni ideologiche, senza citazioni colte né riferimenti occulti. Love è semplicemente un disco di canzoni d’amore, per una donna, per una vita diversa, per un mito, che risponde all’eco del primo Vasco Rossi, facendo del linguaggio moderno, diretto e accessibile il proprio punto di forza. Un’overture e dieci brani che scendono giù con la facilità di una birra bionda in piena estate, piantandosi prima nello stomaco e poi nella testa. Sia chiaro: questo disco non stravolge la storia della musica italiana, ma senza ombra di dubbio, grazie a brani come Felicità puttana, Questa nostra stupida canzone d’amore, Love, Una casa al mare, New York, regala momenti di piacere e rimbalza inconsciamente nella memoria. Tanto basta per ribadire che l’operazione è riuscita: Thegiornalisti, Tommaso Paradiso e il buon pop italiano hanno vinto ancora una volta.

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